SUPPORT / FALSE FRAMES
ATTENZIONE AI
TELAI CONTRAFFATTI
Chi vende Pinarello, ci mette la faccia. 4 facili regole per scoprire un telaio Pinarello falso.
Il successo di un marchio porta inevitabilmente alla nascita di prodotti contraffatti: un fenomeno comune nella moda, che però nel settore delle biciclette, risulta pericolosissimo per l’incolumità dell’utilizzatore finale.
- I FALSARI si nascondono spesso dietro ad annunci di PIATTAFORME DI E-COMMERCE e siti di ASTE ONLINE.
- I FALSARI fingono spesso di essere terzisti, fabbriche ufficiali Pinarello, OEM Factory. Ricordiamo che CICLI PINARELLO SRL ha una sede produttiva che NON VENDE TELAI ONLINE.
- I FALSARI spesso offrono una loro personale Garanzia che ovviamente si rivelerà inutile, perché sarà infatti impossibile rispedire via dogana un telaio falso privo di fattura d’acquisto. Cicli Pinarello offre una garanzia legale di due (2) anni che può essere estesa a cinque (5) registrando il numero di matricola sul sito ufficiale www.pinarello.com entro 30 giorni dalla Data di Acquisto. L’avvenuta registrazione garantisce contestualmente l’originalità del telaio.
- Se decidete di acquistare un usato su INTERNET e non vi è possibile visitare personalmente il venditore, è determinante richiedere il NUMERO DI SERIE PINARELLO posto sotto al movimento centrale, e con esso richiedere una foto dello stesso, una foto del telaio e dei Documenti di Garanzia Ufficiali Pinarello. Un rapido controllo incrociato effettuato da un Pinarello Point verificherà se si stratta di un telaio Originale o di un Falso.
I FALSI telai da noi analizzati, a seguito di confische delle Autorità presso le Dogane Internazionali e sottoposti ai più elementari test di resistenza, hanno evidenziato preoccupanti cedimenti strutturali che possono causare danni gravi e/o morte agli utilizzatori.
PER L’ITALIA, RICORDIAMO CHE ACQUISTARE PRODOTTI FALSI è considerato REATO DI RICETTAZIONE dall’articolo 648 del Codice Penale Ai sensi dell’art. art. 1, comma 7, D.L. 14 marzo 2005, n. 35. E' infatti punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 100,00 fino a € 7.000,00 l’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo articoli che, per la loro qualità, per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale.